lunedì 4 maggio 2015

Grandezza e miseria dell'uomo

 Oggi mi sento filosofo e mi passa per la testa un pensiero di Pascal:"L'UOMO E' UNA CANNA CHE PENSA".
 L'uomo è l'essere più fragile dell'universo ma possiede il pensiero che lo rende capace di superare questa fragilità.L'uomo è in grado di compiere le imprese più grandi ma anche di cadere nella disperazione più profonda.E' questo il senso della vita?

lunedì 20 aprile 2015

Il cuore del mondo soffre

Gli ultimi fatti veramente drammatici accaduti nel Meditteraneo fanno riflettere su come l'uomo abbia tutto il diritto di cercare la felicità; non tutti riescono in questa impresa e per questa felicità che significa pure libertà dalla fame, dalle guerre, dalle dittature e da tutte le ingiustizie, tanti uomini rischiano ogni giorno la vita. Perché tanti altri uomini non capiscono che vivere vuol dire cercare tutto ciò che ci fa stare bene e meglio? Fare un discorso azzardando soluzioni come sento da tanti politici non è opportuno in questa emergenza umanitaria; è opportuno invece ricordare che tutti dobbiamo sperare che arrivi il giorno in cui potremo dire: ce l'ho fatta! I sogni e le speranze per una vita migliore sono lo scopo che tutti gli uomini hanno per andare avanti nella vita che spesso è in salita. Ricordiamoci di quanti italiani nel passato ma anche ora cercano nel mondo qualcosa che il nostro paese non offre loro.
Non aspettiamo la prossima tragedia!


lunedì 13 aprile 2015

La vita è un'altalena?

Momenti di noia e momenti di felicità o meglio di benessere si alternano nella nostra vita. La noia è una brutta sensazione dalla quale ci sembra difficile poter uscire e ritrovare piacere nella vita nel fare quelle semplici e piccole cose che ce la fanno assaporare: leggere un libro,fare un giro in bicicletta oppure ritrovarsi con gli amici sono cose che ci piacciono ma in certi momenti non ci vengono neppure in mente da quanto la noia ci prende e ci fa sentire stanchi , depressi e demotivati. Ma uscire dalla noia non è impossibile. La ricerca della felicità e del benessere che ognuno di noi ha dentro anche nei momenti più bui ci spinge a fare qualcosa di piacevole e a trovare un equilibrio per poter ritrovare le cose interessanti e stimolanti. In certi momenti la cosa più importante è avere qualcuno con cui confrontarsi e condividere. La compagnia di un amico ci può riempire quel vuoto e ritrovare il benessere che ci danno anche i piccoli piaceri quotidiani.

lunedì 16 febbraio 2015

A proposito di "resilienza"

Nel film "La teoria del tutto",ambientato in Inghilterra negli anni sessanta si parla della vita di Stephen Hawking, un giovane e brillante studioso di fisica e cosmologia. Ad una festa conosce una ragazza di nome Jane ed inizia a frequentarla. Col tempo inizia una bella relazione tra di loro, pero a Stephen riscontrano una malattia di cui lui aveva già avuto delle avvisaglie a cui lui non aveva dato importanza. Un giorno,camminando per l'università, cade improvvisamente.Viene portato in ospedale dove gli vengono fatti degli esami e si scopre che ha la malattia dei motoneuroni, una malattia degenerativa che non lasciava scampo addirittura dandogli due anni di vita. Questo evento negativo ed inaspettato l'ha portato a reagire con grande rabbia e profonda depressione ed ha iniziato ad essere sempre più chiuso, rifiutandosi di vedere gli amici e anche la fidanzata, che vedendolo in difficoltà ha cercato di aiutarlo e l'amore che provava è stato utile perché lui riflettesse sulla malattia e gli desse la forza di andare avanti insieme.Con la sua grande forza di volontà è riuscito a continuare gli studi diventando un grande scienziato. Si è anche realizzato a livello personale sposandosi con Jane, con la quale ha avuto anche dei figli. Purtroppo la sua relazione sentimentale è finita perché la moglie era provata psicologicamente dai problemi del marito. Nel frattempo decide di scrivere un libro intitolato la breve storia del tempo, una pubblicazione a carattere scientifico che ha presentato negli stati uniti, dove si è recato con la nuova compagna, la sua infermiera. Alla presentazione di questo libro lascia tutti a bocca aperta con la frase "Finché c'è vita c'è speranza", riscuotendo un grande applauso da tutto il pubblico per la sua umanità.
Questa frase ha commosso tutti i presenti perché è stata detta da una persona che ha vissuto tante disavventure ma che ha avuto ed ha il coraggio di andare avanti ottenendo successo in campo scientifico e nel contempo realizzandosi pure nella vita privata.



lunedì 10 novembre 2014

La comunicazione

Abbiamo recentemente partecipato ad un gruppo sulla comunicazione e ne abbiamo parlato prima a livello teorico e poi abbiamo cercato di portare degli esempi riguardanti il nostro quotidiano.
La comunicazione è divisa in tre componenti: la comunicazione verbale, quella non verbale e quella para-verbale. La prima è costituita da quello che si dice, la seconda è la postura del corpo, la terza è il linguaggio implicito ( cioè il significato relazionale, ad esempio interrompere o sovrapporsi in un discorso è sinonimo di prevaricazione). La comunicazione è composta da sei elementi: 

  1. Il mittente
  2. Il messaggio
  3. Il codice
  4. Il mezzo 
  5. Il destinatario
  6. Il feedback
 Una buona comunicazione è favorita da alcuni accorgimenti, come per esempio il tono della voce, il sorriso, un buon feedback




lunedì 20 ottobre 2014

La Felicità

La felicità è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri
Abbiamo discusso a lungo a livello teorico sul concetto di felicità partendo dalla definizione di "wikipedia" che abbiamo riportato qui sopra.
Dopo lunga riflessione ci siamo resi conto che ognuno di noi ha la sua idea di felicità e di che cosa sia per lui.
Ad esempio felicità è: per un componente del gruppo il raggiungere l'equilibrio tra benessere fisico e mentale, per un altro componente è l'armonia fra quello che desideriamo e la realtà,
per un altro componente è raggiungere l'equilibrio interiore.
Riportiamo anche alcune definizioni di antichi che ci sono particolarmente piaciute:
Socrate: la felicità non ha niente a che vedere con il possesso di beni materiali. Felice è chi conta sulle sue forze e tutela la sua autonomia. 
Aristotele: felicità è rendersi perfettamente attivi, sviluppando le proprie capacità sotto la guida della parte razionale dell'anima.
Epicuro: essere felici è respingere il dolore, vivere con pienezza il piacere della vita, senza sforzarsi di incrementare artificiosamente la gioia che la natura, i sensi e la coscienza offrono in modo spontaneo.
Infine vi raccontiamo una storiella che ci ha particolarmente colpiti:  
Un saggio sufi, che conduceva una vita semplice e meditativa, ricevette la visita di un gruppo di pellegrini. «Vogliamo risolvere i nostri problemi esistenziali ed essere felici!», dissero.
Ma erano talmente litigiosi e indisciplinati che ognuno voleva parlare per primo. «Il mio problema è più importante del tuo!» incalzò uno. «Macché, il carico di infelicità che mi porto sulle spalle è maggiore del tuo!», sbottò un altro. E così via finché non ne nacquero alterchi e una gran confusione. «Ora basta! Silenzio!» urlò il saggio. «Sedetevi in cerchio e aspettate il mio ritorno». Intimoriti, fecero come era stato ordinato. Dopo poco, il saggio tornò e distribuì a ciascuno carta e penna. In mezzo al cerchio sistemò una piccola cesta di bambù. «Ora scrivete sul foglio di carta il problema più importante che vi assilla. Poi, piegate il foglietto, e mettetelo nella cesta!». Quando l’ultimo foglietto si trovò nella cesta, il saggio iniziò a mescolarli e, con tranquillità, disse: «Ora passatevi la cesta. Ciascuno scelga a caso un foglietto. Letto il problema, se lo ritiene meno assillante di quello attuale, lo faccia proprio. Altrimenti torni al proprio fardello d’infelicità e rimetta il foglietto nella cesta». Ciascuno, leggendo i problemi degli altri, rimase terrorizzato. «È meglio tenersi il proprio problema, almeno le sofferenze mi sono familiari», pensò ognuno. Così, ben presto, giunsero alla conclusione che il loro peggior problema non era poi così insopportabile quanto il problema di un’altra persona. Perché addossarsi nuove tristezze? «E pensare che avevamo creduto che tutti gli altri fossero più felici e solo noi non lo fossimo», disse il gruppo. In pochi istanti, tutti rimisero il foglietto nella cesta. E furono talmente felici di riprendersi la propria infelicità, che a ognuno gli si stampò un sorriso sulle labbra. Così, colmi di gratitudine, ringraziarono il saggio sufi e si congedarono.



lunedì 25 agosto 2014

Vademecum quotidiano


Quando ci troviamo di fronte ad un problema difficile da risolvere nel nostro quotidiano, non ci dobbiamo spaventare ma affrontarlo con queste indicazioni che vi forniamo: per prima cosa dobbiamo evitare di generalizzare e definire il problema, successivamente prendere informazioni su di esso e nel caso di ulteriori difficoltà chiedere consiglio a persone più esperte. Dopo aver raccolto le informazioni necessarie possiamo iniziare a pensare a diverse soluzioni considerando diverse possibilità valutandone i pro e i contro di ognuna di esse, per esempio facendo un piccolo esercizio: dividiamo un foglio a metà e scriviamo da una parte i pro e dall'altra i contro delle diverse soluzioni e nel caso di difficoltà facciamoci aiutare da persone di fiducia. Dopo aver scelto la soluzione più favorevole proviamo a metterla in pratica e verifichiamone gli effetti.